I tumori nei cani rappresentano oggi la principale causa di mortalità, interessando in modo particolare sia le razze pure sia i meticci.
Uno studio ha recentemente approfondito la questione, evidenziando i fattori genetici, ambientali e le razze più a rischio, nonché l’importanza della diagnosi precoce e delle terapie innovative.
Il professor Aresu sottolinea che la maggiore predisposizione alle malattie neoplastiche nei cani di razza pura è essenzialmente una questione genetica. Nel corso dei secoli, la selezione fenotipica mirata a ottenere caratteristiche fisiche e comportamentali specifiche ha portato con sé anche la conservazione di geni dannosi, definiti come “geni cattivi”. Al contrario, i cani meticci presentano una maggiore variabilità genetica, che determina una minore incidenza di patologie come displasie, malattie cardiache e tumori. Tuttavia, ciò non implica che i meticci siano immuni al cancro.
Il cancro si conferma come la prima causa di decesso nei cani, con una stima preoccupante: circa un esemplare su tre svilupperà una forma tumorale nel corso della propria vita, e il 50% dei cani oltre i 10 anni è colpito da tumori spesso letali. Un ampio studio basato su dati assicurativi ha evidenziato che i cani di razza hanno il doppio delle probabilità di sviluppare tumori rispetto ai meticci, con razze quali Boxer, Beagle e Golden Retriever particolarmente esposte. I Beagle, ad esempio, mostrano un rischio aumentato del 420% per tumori cutanei, mentre nei Golden Retriever è del 320% per tumori della milza.
Fattori genetici e ambientali nella comparsa dei tumori
Nel corpo di ogni cane, ogni cellula contiene una molecola di DNA, la cui sequenza genetica determina non solo aspetti visibili come il colore del pelo, ma anche la fisiologia degli organi e la predisposizione a malattie. I tumori si sviluppano in seguito ad accumuli di mutazioni nella sequenza del DNA. Nei cani di razza, alcune di queste mutazioni possono essere presenti fin dalla nascita come “interruttori” genetici che, una volta attivati, scatenano la malattia. Attualmente la ricerca non è ancora in grado di identificare con certezza questi interruttori o i meccanismi che li attivano.
Anche l’ambiente gioca un ruolo cruciale nello sviluppo dei tumori. I cani che vivono in aree urbane e industrializzate presentano un rischio significativamente più elevato, con un aumento superiore al 600% per tumori alla vescica rispetto agli animali che vivono in contesti meno inquinati. Questo dato evidenzia come la prevenzione e la tutela ambientale siano fattori fondamentali per la salute degli animali domestici.

Tipologie di tumori e razze predisposte (universo-cani.it)
Come negli esseri umani, anche nei cani esistono molteplici forme di cancro. Le neoplasie più frequenti includono il tumore mammario, il mastocitoma, il melanoma, il linfoma, l’osteosarcoma e l’emangiosarcoma. Ogni tipo tende a manifestarsi più frequentemente in determinate razze; ad esempio, l’osteosarcoma è molto diffuso nei cani longilinei come i levrieri irlandesi e gli alani, mentre l’emangiosarcoma splenico colpisce spesso il Golden Retriever. Il linfoma è tipico dei Pastori Tedeschi, mentre l’istiocitosi maligna è prevalente nel Bovaro del Bernese.
La predisposizione a specifici tumori è riconducibile a caratteristiche genetiche proprie di ogni razza, sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere meglio i fattori coinvolti. Alcune razze, come i Boxer, i Bovari del Bernese, i Pastori Tedeschi e i Rottweiler, mostrano un rischio aumentato di sviluppare tumori specifici, probabilmente a causa della combinazione di più geni o, in alcuni casi, di un singolo gene mutato.


