Scegliere il cane giusto richiede attenzione a razza, indole e bisogni specifici: conoscere le differenze aiuta a prevenire problemi.
Nel vasto universo degli animali domestici, il cane rappresenta senza dubbio il compagno più amato e diffuso nelle famiglie italiane. E’ fondamentale comprendere che i cani non sono tutti uguali, né per aspetto né per attitudini e personalità. La conoscenza approfondita delle razze canine e delle loro peculiarità può infatti fare la differenza nella gestione quotidiana, nella prevenzione di problemi comportamentali e nel miglioramento della convivenza tra uomo e animale.
Tutti i cani discendono dall’antenato comune del lupo, con cui condividono la specie classificata da Linneo come Canis lupus familiaris. La domesticazione del cane risale a circa 30-36 mila anni fa, un processo che ha portato alla selezione di diversi tipi morfologici e comportamentali. Ad oggi, la Federazione cinofila internazionale (FCI) riconosce circa 400 razze di cani, suddivise in dieci gruppi principali, che includono cani da pastore, terrier, levrieri, cani da caccia e da compagnia, tra gli altri.
Ogni razza è stata selezionata nel tempo per rispondere a esigenze specifiche: dalla caccia, alla custodia di greggi, alla protezione domestica, fino al semplice ruolo di compagnia. Questa selezione ha determinato la nascita di caratteristiche innate, le cosiddette motivazioni di razza, che vanno ben oltre l’aspetto estetico e incidono profondamente sul comportamento del cane.
Le motivazioni di razza e la personalità del cane
Il comportamento di un cane è il frutto non solo delle sue motivazioni innate, ma anche del contesto sociale in cui vive. La definizione di “personalità” nel cane, un concetto che si applica spesso agli esseri umani, è altrettanto valida per questi animali. Essi provano emozioni complesse come gioia, paura, tristezza e solitudine e, come mammiferi sociali, richiedono la compagnia del loro gruppo familiare, umano o canino che sia.
Le motivazioni di razza includono istinti come la spiccata attitudine al movimento (motivazione cinestesica), la caccia (motivazione predatoria), la ricerca e il riporto di oggetti (motivazione sillegica), la difesa del territorio o della proprietà (motivazioni territoriale e possessiva), e la competizione. Alcune motivazioni, come quella affiliativa (desiderio di appartenenza al gruppo), epimeletica (desiderio di prendersi cura) e sociale (interazione con altri cani o esseri umani), sono generalmente positive e facilitano l’interazione armoniosa.
Per un proprietario consapevole, riconoscere e soddisfare questi bisogni è essenziale per evitare ansia, frustrazione e l’insorgere di comportamenti problematici. Ad esempio, un segugio o un cane da caccia come il Beagle o il Jack Russel non possono essere considerati cani da appartamento, nonostante le loro dimensioni ridotte, poiché hanno bisogno di lunghe attività all’aperto e di stimoli olfattivi.

La responsabilità nella scelta e nella cura del cane(universo-cani.it)
Decidere di accogliere un cane in famiglia comporta un impegno serio e duraturo, che va ben oltre l’aspetto affettivo. Il cane necessita di cure fisiche, attenzione, nutrizione adeguata, sicurezza e interventi veterinari, ma anche di tempo per attività fisica, socializzazione e stimoli mentali. Vivere con un cane significa accettare una responsabilità economica ed etica, garantendo che il suo benessere sia sempre una priorità.
Un errore frequente è sottovalutare la necessità di movimento e socializzazione, relegando il cane a lunghi periodi di solitudine o a spazi insufficienti. Questo può portare a disturbi comportamentali, isolamento emotivo e problemi di salute. La corretta educazione cinofila, che integra la comprensione delle motivazioni di razza con l’esperienza e l’ambiente, è fondamentale per modulare e soddisfare i bisogni di ogni singolo animale.


